Una scorpacciata di Anna
Meacci. Non c’è di che annoiarsi. Cominciano dal Teatro della Limonaia, la “casa” artistica dove ha sempre debuttato con i propri monologhi,
dove ha fatto i primi passi con Barbara Nativi e la scuola del Laboratori Nove,
i festeggiamenti (con tanto di torta nella serata del primo venerdì) per i
suoi, primi, venticinque anni di carriera. Era il 1985, il palco era quello del
Teatro Niccolini di Firenze ed il pezzo era “Monolocale”,
anche se teatro Anna lo aveva già fatto l’anno prima con il Teatro dell’Oriolo
di Gino Susini. Un periodo intenso questo 2010 che la
porterà con “Non ferma a Chiasso” (regia Paolo
Migone) alla Limonaia di Sesto Fiorentino il 22, 23, 24, 29, 30 e 31
gennaio 2010, a febbraio 2010 all’Everest con “Bignami” ed al Teatro Dante di Campi con “Fiabole”,
dedicato ad Andrea Cambi, a marzo al Puccini con “Romanina”. Intanto continua a
girare con il nuovo “Chi ha ucciso Oscar Wilde”, a Bientina il 5 e 6 marzo 2010,
sta scrivendo lo spettacolo su Artemisia Gentileschi e tra aprile e maggio sarà
in Brasile a buttar giù “Caldane” con Dodi Conti, che abita a
Salvador de Bahia da cinque anni. “Non ferma a chiasso” è il suo primo
monologo, scritto nel ’93 con Paolo Migone: “Ho rivisto le immagini – dice nei
suoi scarponcini luccicanti – avevo diciassette anni in meno, ero più magra e
mi sono anche detta “Ma com’ero bellina!?”.
Sicuramente è più adatto alla mia età attuale visto che
la protagonista è vicina ai cinquanta. E’ una casalinga disperata ma non come
quelle della fiction. E’ una donna con marito, Carlo il muto, figlia, Gaby la
stronza, Cleopatra la gatta, un cane chiuahua e una pianta di benjamin che la
fa impazzire perché perde le foglie”. Una donna che sembra
fragile, invece fa una scelta dura, difficile: “E’ insoddisfatta della propria
vita e nel giorno del suo compleanno manda tutti al diavolo e diventa una
barbona della Stazione di Santa Maria Novella. Ma
nella vita di clochard non è che vada meglio. E’ continuamente alla ricerca di
un affetto, afflitta dalla mancanza di dialogo”. I familiari non la cercano, un
po’ come in “Pane e tulipani”: “Ho dato un’immagine dell’essere senza tetto
anche poetica, anche se nella realtà della strada ce n’è poca di poesia. Attua anche una piccola rivoluzione all’interno della stazione”. In scena una sedia nel primo atto, nel secondo uno straccio, uno spazzolone, un cartone per dormire, una bottiglia, uno scontrino (che sarà molto importante), ed un orsetto, acquistarlo sarà il suo sogno. Info: 13, 11 euro; 055.440852.
Dal 22 al 31 gennaio 2010 nel foyer del dal Teatro della
Limonaia di Sesto Fiorentino è stata allestita la mostra Anna Meacci 25 anni di carriera. Il Teatro della Limonaia, per festeggiare i 25 anni della carriera di Anna Meacci, ha
infatti deciso di realizzare una retrospettiva fotografica dedicata agli
spettacoli dell’artista toscana che da sempre ha
scelto la Limonaia per debuttare e “rodare” i suoi lavori perché in essa trova una casa, come ama ripetere. La mostra ripercorre le tappe più importanti del percorso artistico
di Anna
Meacci, dagli inizi della carriera fino ad arrivare ai giorni nostri.
Voto
8