Da Eugenio Cappuccio, l’apprezzato regista di Volelo solo dormirle addosso, una storia contemporanea di rinascita e cambiamento. Ne è protagonista l’icona televisiva Fabio Volo in un ruolo finalmente diverso dai due interpretati per D’Alatri in Casomai e La febbre, entrambi cesellati sul proprio personaggio: in Uno su due in effetti Volo interpreta una delle solite parti che ci potremmo attendere da lui, ma solo all’inizio e per un tempo limitato, poi la storia prende quota su panorami esistenziali del tutto inconsueti. Il protagonista della storia si chiama Lorenzo Maggi, un giovane avvocato rampante che ha raggiunto tutto quello che s’era proposto nella vita: una bella casa, una splendida fidanzata con cui rimandare ad libitum impegni più solidi, e soprattutto l’affare che promette di consentirgli un vero e proprio cambiamento di status sociale. Con il salto di qualità ad un passo, a Lorenzo un giorno si appanna la vista, cade in terra, si risveglia in ospedale: apprende che potrebbe trattarsi di un semplice malore o di un tumore incurabile. Tutto così, ex abrupto, fatalmente e brutalmente: nel frattempo non dovrà fare nulla, soltanto riposarsi ed aspettare l’esito della biopsia. Statisticamente se la cava uno su due: cinquanta e cinquanta, vinci o perdi, vivi o muori. Durante la riabilitazione in ospedale, Lorenzo trova come compagno di stanza Giovanni, un malato terminale, dotato però di inguaribile ottimismo nonostante un presente turbato dalla malattia ed un passato da dimenticare caratterizzato da errori caratteriali ora superati, anche se lo sforzo non servirà a restituirgli la figlia perduta. Tornato a casa, il buon Lorenzo, sospeso nell’incertezza tra la vita e la morte che contraddistinguerà il suo futuro prossimo, decide di intraprendere un viaggio che, da una parte, servirà a sedare un insostenibile dolore nella vita del nuovo amico, dall’altra ad acquisire coscienza della propria personalità, a scoprire il valore della vita e chi vorrebbe essere veramente. Una gran bella storia, capace di raccontare i turbamenti della società contemporanea di fronte a tematiche complesse come la malattia, la solitudine, la carriera, gli affetti. Nel cast è d’obbligo segnalare la splendida prova del redivivo Ninetto Davoli e della bellissima Anita Caprioli. Da vedere.

Voto 7½