Non capita spesso che il titolo di un film ne sintetizzi esattamente la
storia: è il caso di Quello che cerchi, lungometraggio d’esordio di Marco Simon Puccioni,
che oltre a dirigerlo ne ha anche scritto la sceneggiatura. Protagonista della vicenda
è Impero, classico esempio di investigatore privato disilluso, ormai assuefatto
ad una vita priva di emozioni ed in piena stasi relazionale: il caso che
ridesta la sua attenzione arriva da un committente particolare, ovvero
Francesco, il suo miglior amico di vent’anni prima, un ex leader generazionale
che a quarant’anni suonati ha deciso di cambiare sesso e diventare Francesca.
Impero è assunto da Rosa, da anni compagna di Francesco, per tenere d’occhio ed
eventualmente proteggere il figlio dell’amico, Davide, un adolescente
irrequieto che pare aver eletto la purezza a stile di vita: non beve, non fuma,
non si droga ed è un vegetariano integrale, un vegan, oltre che un no
global sempre pronto ad agire contro la multinazionale di turno. Davide è
animato da un’ansia affettiva causata da una parte dalla metamorfosi paterna,
dall’altra dall’irrisolto rapporto con la madre Michelle, che ha lasciato anni
prima figlio e marito: il caso vuole che Michelle sia anche stata l’unica donna
di cui Impero si sia veramente innamorato. Quello che cerchi
prosegue facendoci conoscere il ragazzo
dall’ottica da voyeur professionale dell’investigatore, nella cui mente
comincia progressivamente a farsi strada il dubbio che il giovane possa essere
il figlio mai avuto, enigma che solo l’irreperibile Michelle potrebbe
risolvere. Un’incursione del gruppo di Davide in un laboratorio biotech costringe
Impero ad interrompere il suo monitoraggio passivo e ad entrare in scena
direttamente: sorpreso dalla sorveglianza, Davide ha infatti ferito una guardia
giurata ed Impero si è offerto di accompagnarlo da Torino a Napoli, dove ha
amici che possono tenere nascosto il ragazzo in attesa di tempi migliori. Il film prosegue sui
binari di un road movie d’incontro intergenerazionale in cui, tra un
campo nomadi in notturna ed un suggestivo tramonto marino, i due protagonisti
faranno amicizia superando le iniziali diffidenze, uniti dalla costante ricerca
di legami affettivi: Davide per Impero è la chimera di una paternità
irrealizzata, l’intorpidito investigatore per il ragazzo è invece la possibilità
di materializzare l’ectoplasmica presenza della madre Michelle, fil rouge di
collegamento con il compagno di viaggio. Un esordio convincente e piuttosto
originale sotto il versante visivo, in continua altalena tra passato e
presente, tra squarci esistenziali e prospettive voyeuristiche.
Quello che cerchi, regia di Marco Simon Puccioni, con Marcello Mazzarella, Stefania Orsola Garello, Antal Nagy, Antonella Attili; drammatico; Italia; 2002; C.; dur. 1h e 40'
Voto
7
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