Hollywood invecchia. Signorilmente, ma invecchia. Il tempo passa sulla fronte degli
attori che ne hanno segnato la storia, e lirreversibile accadimento biologico non
manca di suscitare qualche piccolo rimpianto. Mentre sembra davvero prossimo laddio
alle scene di Paul Newman, da dare magari in
coppia con Robert Redford, il 25
aprile segna il compleanno numero sessanta di James
Alfredo Pacino, per lanagrafe del cinema Al. Figlio di emigranti italiani, è
stato il protagonista di una leva eccezionale, emersa alla fine degli anni Sessanta
cresciuta con il talento di Robert De Niro e la follia di Jack Nicholson a segnare
indelebilmente limmaginario collettivo, nellossequio ai dettami
dellActors Studio. Con De Niro, Pacino si è rivelato lallievo
più fedele del metodo Strasberg, preparando con cura mimetica ogni personaggio, dal
poliziotto Serpico al capitano non vedente di Scent
of a Woman, e appianando con la sue verve recitativa qualsiasi falla, di
sceneggiatura o regia. Il più vicino, forse, allesempio del più grande di tutti,
Marlon Brando, che gli passò un testimone ideale nel primo episodio del Padrino. Al Pacino è
uno degli ultimi rappresentanti di una razza in via di estinzione, gli attori-cacciavite,
attorno ai quali può avvitarsi e ruotare unintera pellicola. Stirpe oggi sopita
dallappiattimento recitativo, o semplicemente messa in disparte per mancanza di
personalità carismatiche. Consegnato spesso ai ruoli di italo-americano, ha giganteggiato
nei panni del gangster: inutilmente disperato in Quel pomeriggio di un giorno da cani,
violento sino alla crudeltà in Scarface, amaro in Carlitos Way e Donnie Brasco.
Voce rauca e torrenziale, si è riversato come un fiume in piena su tanti
copioni, riducendoli ai suoi scopi. Si è persino concesso una parentesi da
regista/interprete shakespeariano, andando a caccia di un ispirato Riccardo III. Di Oscar
ne ha vinto uno solo, ad onta delle nove nomination, proprio per Scent of a Woman,
ove rivaleggiava con il modello-Vittorio Gassman delloriginale di Dino Risi. Dai
suoi due ultimi film, The
insider di Michael Mann e Ogni maledetta domenica di Oliver Stone, esce
come sempre da gigante del set, che sia un produttore televisivo o una vecchia volpe del
football americano. Il tempo passerà ancora, ma non lo cambierà mai.
Voto
8
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