A volte tornano. Anche sui grande schermo. Gioco a due è il remake de Il caso Thomas Crown di Norman Jewison, film del 1968 e piuttosto datato: a parte il cambio di attori dalla coppia Mc Queen & Dunaway a quella Brosnan & Russo - alla Dunaway resta un cameo da psicologa -, non pare essere cambiato granché. Anche in Gioco a due , Thomas Crown è uno spietato affarista di Wall Street, miliardario, collezionista d'arte e ladro part time, più per la sfida rappresentata dall'impossessarsi di un oggetto che dal gusto di ricavarne denaro, un ladro a scopo dimostrativo insomma. Pur sempre un ladro, comunque, e la sua strada si incrocia con una bella investigatrice assicurativa che pare disposta a tutto pur di riuscire ad intascare la sua percentuale sul ritrovamento di un prezioso Monet (rubato da Crown, ovviamente). Comincia così un pericoloso gioco a due nel quale poco si comprende chi sia la preda e chi il cacciatore: in una battaglia sul filo dei sentimenti, il quadro ritrova il suo posto in modo sorprendente, avviando la pellicola verso il classico happy ending di marca hollywoodiana. In Gioco a due i duetti tra Crown e l'investigatrice sono inizialmente stuzzicanti, alla lunga invece stanca un po' l'esibizionismo snobistico di sport di lusso, jet privati, cene da gourmets, balli esclusivi et similia. Ma è davvero notevole, assai originale e ben girata la sequenza finale dell'incursione 'benefica' al Metropolitan Museum . Da segnalare anche i suggestivi squarci newyorchesi.