Caos calmo
Regia di Antonio Luigi Grimaldi
Cast: Nanni Moretti, Valeria Golino, Alessandro Gassman, Isabella Ferrari, Silvio Orlando, Hippolyte Girardot, Charles Berling, Roberto Nobile, Kasia Smutniak, Blu Yoshimi; drammatico; Italia; 2008; C.
Dall'omonimo romanzo di Sandro Veronesi
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Il caos calmo è quello che si verifica nei dintorni di una
scuola qualunque, completamente deserta finché non cominciano ad arrivare i
genitori per riprendersi i figli. Ma è anche la situazione emotiva che sta
vivendo Pietro Paladini, il protagonista di Caos calmo, dall’omonimo romanzo di Sandro Veronesi, di cui
il regista Antonio Luigi Grimaldi ha realizzato un’incisiva e toccante
traslazione sul grande schermo. Pietro Paladini ha perso di recente la moglie
in modo a dir poco traumatico: mentre lei esalava l’ultimo respiro nella loro
villa di Roccamare, lui era in mare e stava salvando dall’annegamento una
sconosciuta. Rincasando Pietro
ha trovato la moglie morta e la figlia, dieci anni appena e già orfana, a
rimproverargli in lacrime la sua assenza durante la tragedia. Nel momento del
lutto Pietro sta accanto alla figlia e continua a restarle vicino accampandosi
nel parco pubblico all’uscita di scuola: decide di non andare al lavoro e di aspettarla
lì, semplicemente. Passa le sue giornate in macchina quando piove, o seduto
sulla panchina quando il tempo lo consente, mangia nell’unico bar vicino a
scuola, impara a conoscere i personaggi locali: la bella
ragazza che tutti i giorni porta il cane a passeggiare nel parco, il
ragazzo down che aspetta con ansia il bip della sua auto per salutare con
trasporto, fino all’immancabile arrivo dei vigili che gestiscono l’afflusso dei
genitori che tornano a riprendere i figli. Pietro
si prende una pausa dalla sua carriera di dirigente in un’impresa impegnata in
una sofferta fusione, ma il suo mondo non si prende una pausa da lui: alla
panchina del parco vicino alla scuola della figlia cominciano ad arrivare tutti
i suoi amici, familiari e colleghi – il
fratello titolare di una nota marca di jeans, la cognata
instabile emotivamente che gli svela dettagli della sorella a lui ignoti, il
suo presidente che è in totale disaccordo con la fusione, la bella sconosciuta
salvata dai flutti (cui Pietro inizia a pensare con insistenza), il
direttore del personale che pianta tutto e gli annuncia che si trasferisce
in Africa dal fratello missionario –. In effetti in Caos calmo il protagonista, pur restando fermo, rimane agganciato
al mondo circostante e continua metaforicamente a muoversi, in attesa
dell’inevitabile esplosione catartica di un dolore che stenta a materializzarsi
– e peraltro contagia emotivamente anche la figlioletta in una sorta di
atarassia che le impedisce di elaborare il lutto materno –. Pietro inoltre
resta attonito davanti alla vita parallela che la moglie conduceva e di cui
ignorava completamente una serie di dettagli, come ad esempio il fatto che la
defunta consorte scriveva e-mail da qualche tempo all’autore di quei libri di
favole che piacevano tanto alla figlia. È il buon senso infantile che infine
innescherà nel protagonista il doloroso passaggio alla fase successiva. In
mezzo a siffatte metamorfosi emotive figura anche l’ormai famigerata scena di
sesso tra Moretti e la Ferrari tanto stigmatizzata dai benpensanti che,
evidentemente, non ne hanno compreso la funzione di immaginazione narrativa. Caos
calmo offre allo spettatore uno spaccato davvero profondo di un insanabile
tormento interiore e riesce nella non trascurabile impresa di fotografare tutte
le fasi di elaborazione del lutto: impossibile non lasciarsi intrigare ed
emozionare da una
storia come questa, di ordinaria quotidianità, per certi versi, ma capace
di catturarne tutti i colori. Imperdibile.
Caos calmo, regia di Antonio Luigi Grimaldi, con Nanni Moretti, Valeria Golino, Alessandro Gassman, Isabella Ferrari, Silvio Orlando, Hippolyte Girardot, Charles Berling, Roberto Nobile, Kasia Smutniak, Blu Yoshimi; drammatico; Italia; 2008; C.; dur. 1h e 52’
Voto
8
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