Per chi ama essere aggiornato, ecco un progetto indisciplinato sulla contemporaneità. Lo propone Uovo, il festival internazionale che propone la sua nona edizione a Milano dal 16 al 26 marzo 2011 presentando le espressioni più curiose e innovative delle performing art. Un percorso che privilegia artisti che promuovono un approccio indisciplinare alla creazione artistica. Con
16 artisti provenienti da Gran Bretagna, Germania, Austria, Spagna, Italia, Canada, 11 prime italiane, 4 coproduzioni, Uovo continua la sua indagine sulle nuove forme della performance contemporanea attraverso l’esplorazione di luoghi
non convenzionali e produzioni fuori formato che ripensano la relazione tra artista e spettatore e ricercano un coinvolgimento emotivo del pubblico. La nona edizione di Uovo performing arts festival viene documentata attraverso
materiali video e fotografici visibili su www.uovotv.com. Quella 2011 è un’edizione che
presenta tanti lavori in coproduzione e performance site-specific con
l’obiettivo di restituire al formato festival il suo significato di rischio e
scoperta e mette al centro il sostegno alla nuova generazione di artisti
italiani. Fra le novità del 2011 segnaliamo la realizzazione, grazie al contributo del Comune di Milano Tempo Libero di Uovo Music, nuovo progetto sulla musica indipendente internazionale che conclude le giornate del festival configurandosi come appuntamento al contempo autonomo e interconnesso.
La kermesse curata da Uovo e SpingGo! presenta il 25 marzo alla Cattedrale
(Fabbrica del Vapore) in prima iItaliana WU LYF (UK) e Austra (CA), due gruppi di
giovanissimi circondati di mistero e curiosità alla vigilia del lancio
internazionale; il 26 marzo alla Cattedrale sarà invece la volta degli inglesi Visions Of Trees , nuova realtà della musica elettronica pop-oriented d’oltremanica per la prima volta in Italia, seguiti dall’esclusivo
Belle and Sebastian Dj set di Chris Geddes.
Apre invece il festival, il 16 marzo al Teatro dell’Arte, Blood
Cleaning 3,50, progetto in prima assoluta di Carlos Casas (ES) e Nico Vascellari (IT), con la
classe quinta della Scuola Primaria del Convitto Nazionale Longone di Milano
nell’ambito del progetto Uovo 0_11. Una produzione audiovisiva di carattere
corale, dalla forte connotazione performativa e visuale, risultato del workshop
condotto dai due artisti con i venti bambini della classe elementare che li
vedrà protagonisti della performance live. Un format insolito che mette in
relazione gli artisti con l’infanzia e i linguaggi contemporanei. Dal
16 al 20 marzo, in una casa privata, Adrian Howells, vincitore del
'Total Theatre Award’ all’Edinburgh Fringe Festival, accoglie uno spettatore
alla volta per una performance fragile e radicale, in prima italiana. In The
Pleasure of Being: Washing/Feeding/Holding l'artista si prende cura dei partecipanti
lavandone il corpo in una vasca, nutrendoli e stringendoli a sè. L’incontro-conversazione
one-to-one crea l’occasione per esplorare l’idea e i confini dell’intimità, del
pudore, dell’abbandono e del superamento del pregiudizio.
Il 17 marzo alla Cattedrale proiezione del video Inferno, Purgatorio, Paradiso
realizzato dalla televisione franco-tedesca ARTE durante le rappresentazioni al Festival di Avignone della straordinaria trilogia della Socìetas Raffaello Sanzio/Romeo Castellucci, opera di cui Uovo ha presentato a Milano, Paradiso. Il quotidiano francese Le Monde ha definito la trilogia Inferno, Purgatorio, Paradiso tra le dieci produzioni culturali che hanno segnato il primo decennio del Duemila. Il 18 e il 19 marzo al Teatro Franco Parenti il collettivo di eating design Arabeschi di Latte torna a Uovo, dopo il successo dello scorso anno, con Il nuovo in Italia è fatica, laboratorio culinario interattivo, dove si preparano alcune ricette dell’Italia unita, senza avere però a disposizione gli strumenti necessari. Il 18 marzo al Teatro dell’Arte i due geniali artisti Jonathan Burrows e Matteo Fargion (UK/IT), coppia di performer culto della scena inglese, invitati per la prima
volta in Italia nella prima edizione di Uovo, mettono in scena Cheap Lecture e The
Cow Piece, in cui continuano la loro riflessione sulla musica e la danza con
intelligenza ed ironia. Dal 18 al 20 marzo, Invernomuto, gruppo di sperimentazione audiovisiva tra i più interessanti nel campo dell’arte contemporanea italiana, presenta a La
Triennale di Milano Ouch!, esito di un progetto work in progress ideato e
realizzato ad hoc per Uovo 0_11. Servendosi di un particolare dispositivo di
ripresa, affidato ai bambini che sperimentano le riprese in una modalità
creativa, gli artisti realizzano una produzione audiovisiva, per la quale ideano un particolare tessuto musicale
d'accompagnamento alle immagini.
Il 19 e 20 marzo alla Cattedrale (Fabbrica del Vapore), per
la prima volta in Italia, Vexations di Kerstin Kussmaul e Jan Burkhardt,
in cui il pianista è impegnato nell'esecuzione al pianoforte dal vivo della
straordinaria opera musicale di Erik Satie che prevede la ripetizione del brano
per 840 volte consecutive (la durata dell'esecuzione del brano al piano varia tra
le 14 e le 28 ore a seconda della velocità di esecuzione) al centro di uno
spazio caratterizzato dalla presenza di un soffice pavimento di appositi
tappeti di gommapiuma, dispositivo scenico alla base dell'azione performativa
su cui interagiscono gli spettatori. Il 20 marzo, in prima italiana, al DiD
studio Fidippide di Barokthegreat . Diretto dalla danzatrice-coreografa Sonia Brunelli e dalla musicista Leila Gharib, è un lavoro
folgorante, capace di suscitare figure e tensioni di forte fascino. Il 20 marzo
alla Cattedrale la prima italiana di The Festival, ultimo lavoro di Lone Twin Theatre, The Festival è uno spettacolo gioioso e divertente, una storia di amore e di attesa, del quotidiano e dello
straordinario. Sempre al DiD Studio il 23 e 24 marzo, Plumes dans la tête (IT) presenta in prima assoluta la nuova tappa dell’opera Formazione Pagana, con un allestimento ad hoc per
Milano del lavoro Insorta distesa - II°soluzione. Giovane performer
sostenuta in questi anni da Uovo, Silvia Costa conferma la sua vocazione ad una
indagine ‘visiva’ del corpo e dello spazio.
Voto
8
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