Il termine Art Brut è stato inventato
dall'artista e collezionista Jean Dubuffet nel 1947 per riunire sotto un'unica
dizione le svariate creazioni di artisti inconsapevoli, mentalmente o
socialmente emarginati, esposte in occasione dell'apertura del Foyer dell'Art
Brut di Parigi.
L'artista nel manifesto L'Art Brut préferé aux arts
culturels del 1949 ha differenziato
l'Art Brut
dai campi apparentemente limitrofi (Art Naïf, Arte Primitiva) tracciando una
sorta di identikit dell'artista outsider che per essere considerato tale doveva
possedere determinate caratteristiche: creare per il piacere della creazione in
sé, essere libero da ogni condizionamento culturale e da una qualsiasi
volontà di adesione a una corrente artistica riconosciuta.
Anche il fotografo svizzero Mario Del Curto (Losanna,
1955) nella sua prima personale italiana, che si tiene dal 28 aprile al 28
maggio 2006 Palazzo Martinengo di Brescia, fa esplicito
riferimento all’Art Brut. La mostra Banditi. Sulle vie
dell’Art Brut è una carrellata di scatti fotografici rigorosamente in bianco e
nero che testimonia la creatività clandestina di artisti
che operano in atelier psichiatrici, in laboratori a cielo aperto
in lontane e sperdute province (dalla Francia, agli Stati Uniti, alla Polonia).
Da giovedì 27 Aprile 2006 Banditi. Sulle vie dell’Art
Brut porta in anteprima assoluta a Palazzo Martinengo
di Brescia la mostra itinerante Les clandestins. Sous le vent de l'art brut del Musée de l’Elysée
di Losanna - costituita da 126 ritratti di autori noti nel panorama
internazionale dell’Art Brut-, una quindicina di ritratti appositamente
commissionati nel 2005 a
Mario Del Curto dall’IRCCS – Istituto di Ricovero e
Cura a Carattere Scientifico di Brescia nei tre Atelier del Fatebenefratelli
presenti in Lombardia (Bottega dell’Arte, Brescia, Atelier di Pittura Adriano e
Michele, San Colombano al Lambro (Mi), Atelier la Bicicletta Blu, Cernusco sul Naviglio -, una inedita sezione dedicata ai
luoghi d’arte irregolare italiani.
In ambienti inattesi ci si imbatte nel francese Andre Robillard dall’aria severa
con i suoi disarmanti fucili-giocattolo, nello svizzero Eugenio Santoro, le cui
sculture di legno si trasformano in animali cavalcabili, nello statunitense Vollis Simpson, famoso per i suoi enormi mulini a vento
disseminati nel paesaggio. Non mancano toccanti scoperte di Mario Del Curto, tra tutti il polacco Stanislaw Zagajewski, autore di infinte sculture dall’aspetto
antropomorfo, le cui fattezze seppur deformate hanno un carattere
autobiografico.
Numerosi scatti sono dedicati agli Atelier, in particolare ai primi ad imporsi
nel circuito dell’Art Brut, quali Gugging, storica
Casa degli Artisti sorta nel 1981 nei pressi dell’ospedale psichiatrico di
Vienna che ha ospitato a lungo artisti noti quali August Walla, Johann Hauser, Johann Fischer; l’Atelier La Tinaia
di Firenze, fondata da Massimo Mensi nel 1975
sull’onda italiana dell’antipsichiatria, i cui autori (Franca Settembrini,
Marco Raugei) sono presenti in importanti collezioni
di art brut straniere.
Il titolo, e il senso di questo progetto,
Banditi. Sulla via dell’Art
Brut gioca sull’ambiguità semantica dell’essere messi al bando e
dell’essere banditi, cioè dei fuori legge. I
protagonisti della mostra fotografati da Mario Del
Curto creano la loro opera fuori delle
leggi del “sistema” dell’arte, operano in luoghi isolati, si rifugiano in
comunità protette. Come accade con i fuori-legge ed i
perseguitati, a volte se ne perdono le tracce. Attraverso il
passaparola, la “segnalazione” di amici e conoscenti,
Mario Del Curto da più di vent’anni
ricostruisce i percorsi di questi artisti e traccia nuove mappe e geografie
umane.
La spinta utopica che accomuna la generazione di
autori nati negli anni 50, guida Del Curto a
inseguire e immortalare visi, luoghi e opere destinate a disperdersi, castelli
di carta portatori di sogni di breve durata. Il fotografo preferisce non
parlare di reportage ma piuttosto di un omaggio alla creatività anonima lontana
dalla luce dei riflettori e dal mainstream.
Il progetto fotografico di Mario Del Curto è nato nei
primi anni ‘80 a seguito della visita alla collezione di Losanna, gli scatti in
mostra conducono il pubblico in un viaggio per il mondo alla scoperta degli
autori di art brut ancora viventi.
Voto
8
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